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Viaggio in India: istruzioni per l’uso

18 Aprile 2024

Viaggio in India: istruzioni per l’uso

Ok parto per il mio primo viaggio in India. E parto per 3 mesi, da sola. Raccolgo un po’ di informazioni e vado. E dopo esser tornata mi sono detta: “Perché non scrivo un articolo con tutte le istruzioni per l’uso che a me avrebbe fatto parecchio comodo prima di partire?”

Ed eccomi qua, a raccontarvi ciò che avevo scoperto prima di partire e ciò che ho imparato da me una volta lì. Iniziamo.

Viaggio in India: visto, sim e cambio soldi

Il visto

Per un viaggio in India, una delle cose più importanti da fare è ovviamente il visto. A livello turistico, abbiamo ben tre scelte: un mese, un anno, 5 anni. Il visto bisogna farlo sempre sul sito ufficiale del governo, vi lascio il link, compilando tutto il questionario e caricando i documenti. Solitamente ci vanno circa 48/72 ore massimo per ottenerlo e mi raccomando, in pre partenza stampate la copia del visto, non la richiesta iniziale, altrimenti vi fanno problemi. 

E attenzione, per i visti più lunghi di un mese, si può rimanere in India per un massimo di 180 giorni l’anno non continuativi: entro i 90 bisogna uscir dal paese altrimenti ci si becca una mega multa e si finisce in black list per i successivi 5 anni. E, da quello che mi hanno raccontato perché io sono ripartita dopo 84 giorni, non uscite troppo a ridosso dei 90 perché potrebbero farvi storie. Poi si, quando uscite bastano una o due notti fuori, e poi se volete potete rientrare. E si, il volo di uscita bisogna prenderlo perché potrebbero chiedervelo all’arrivo in India, e senza quello potreste rischiare che l’ufficio immigrazione non vi faccia entrare.

Sim indiana si o sim indiana no?

Se avete intenzione di girare a lungo e di visitare anche città non troppo turistiche, e quindi non piene di locali con wifi, si, la sim indiana è la soluzione giusta. Le compagnie telefoniche sono due: Vodafone e Airtel. Prima di partire per il mio viaggio in India mi ero informata e ovunque era consigliata Airtel perché ha più copertura. E io, appena arrivata a Calcutta, in un negozio Airtel ci sono andata, ma avevano finito le sim e mi hanno mandata in un negozio Vodafone!

E con Vodafone, nei luoghi da me attraversati, non ho mai avuto problemi, ha sempre funzionato benissimo. Il costo è irrisorio per noi, sono circa 1300 rupie, ovvero 14 euro, per la sim, l’attivazione e il primo mese con 1,5 gb al giorno e poi altri 239 rupie al mese, 3 euro circa, per ricaricare con stesso piano giornaliero. 

I treni indiani

E come mi muovo durante un viaggio in India? Assolutamente in treno. I treni indiani sono… tantissimi! E, mettetelo già in conto, spesso in ritardo. Ma, soprattutto nel nord, è un ottimo modo di viaggiare.

Ci sono diverse classi, la sleeper che è quella più basica, la 3E che ha aria condizionata e ti fornisce lenzuola, coperta e cuscino, e poi a salire la 3A, la 2A e la 1A. Io ho viaggiato sempre in 3E, che da un lato del corridoio ha 6 letti e dall’altro 2. E di giorno tutti seduti insieme appassionatamente! Invece, andando a salire nelle classi, c’è quella con 4 letti da un lato invece che 6, poi c’è quella con presenza di tenda davanti allo scompartimento e infine nella prima classe c’è la porta. Ma il costo cambia tantissimo salendo di livello e secondo me non ne vale così tanto la pena. Io ho sempre viaggiato bene e conosciuto un sacco di persone sui treni. Anche su quelli notturni, comodissimi! E mangiando spesso perché i venditori passano di continuo!

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in un treno indiano, classe 3E

E come si comprano i biglietti? In stazione, in agenzia o tramite app, anche se le ferrovie mettono solo il 50% dei biglietti in vendita online. Per l’app, che si chiama confirmtkt, se si dispone già di una sim indiana basta registrarsi ed è fatta. Se il numero indiano non lo si ha ancora, com’è capitato a me, bisogna registrarsi sul sito delle ferrovie indiane e pagare una piccola tassa che ammonta a circa 1,50 euro. Con le credenziali del sito si entra nell’app e si può procedere con l’acquisto.

Inoltre fate attenzione quando acquistate i biglietti, comprate solo quelli AVL, cioè available, disponibili. Quelli in WL sono in waiting list e non è detto che poi riuscirete a salire su quel treno. Ma se state prenotando e ci sono solo quelli in WL disponibili, consiglio o di andare in stazione, o di aspettare il giorno prima del viaggio perché, se c’è ancora posto, le ferrovie ne mettono una parte online per i turisti e questi si chiamano Taktal. 

Sull’app sono presenti anche i bus, che al momento non ho ancora provato a prenotare. E gli unici bus che ho preso sono stati in Tamil Nadu andando in stazione e chiedendo l’orario. Ed è stato molto divertente farlo specialmente al ritorno da Kanchipuram, ora ve lo racconto.

Ero a Mamallapuram, da cui ci sono due bus diretti per Kanchipuram al giorno. Io ovviamente, chiaccherando, li ho persi entrambi e quindi ho preso il bus per Changalpattu e poi per Kanchipuram. E considerando il diretto dell’andata, davo per scontato quello per il ritorno. Ma scontato in India è una parola che non esiste perché per due giorni consecutivi sono andata alla stazione di Kanchipuram a chiedere. Niente, nessun diretto disponibile, solo con cambio! Ma prender i bus in Tamil Nadu è così: all’avventura e sempre circondata da persone che ti aiutano, che ti portano alla fermata o che ti fanno anche sedere vicino a loro sul bus per indicarti dove scendere.

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I bus in Tamil Nadu

Atm e cambio valuta

No, non cambiate i soldi in aeroporto appena arrivate, vi fregano con il cambio: questa è una regola che vale in tutto il mondo. Piuttosto prelevate presso gli atm e cambiate i soldi una volta giunti in albergo. Consiglio sempre di portarsi due carte, di diverso circuito e contanti da poter cambiare quando si capita in un luogo senza atm, com’è capitato a me. Ma in 3 mesi soltanto una città, piccina, era senza bancomat, per il resto gli atm sono ovunque. Io ho utilizzato la mia Revolut, circuito Visa, ovunque. E per il cambio soldi ho sempre chiesto in hotel. Ma, curiosità. Tra i contanti che vi portate dietro mettete solo pezzi da 50 euro, perché altrimenti non ve li cambiano. E come mai? Perché si vendono bene solo quelle banconote lì… E con questo, passerei ad un altro discorso!

Viaggio in India: Tuk tuk, prese, acqua e… carta igienica!

I Tuk Tuk

E qui arriviamo al tasto dolente del mio viaggio in India: i tuk tuk! Queste motorette colorate, che sfrecciano per le strade indiane, una sopra l’altra, suonando in continuazione il clacson! Il modo più economico di spostarsi nelle città in cui non è presente la metro ma… Bisogna fare un pò attenzione, soprattutto al nord, perché la fregatura verso noi occidentali è sempre dietro l’angolo. 

La regola numero 1 è contrattare, ma io in tre mesi non ne sono mai stata capace. E soprattutto non tutti i drivers parlano inglese. Quindi è capitato anche alcune volte che mi dicessero no alla corsa, perché non capivano dove volessi andare. E una volta mi è anche capitato che l’autista, oltre a fare un giro enorme per accompagnarmi dove volevo andare, ha cercato anche di portarmi all’albergo dell’amico invece che al mio. O un’altra volta che all’inizio della corsa mi è stata chiesta una cifra e poi all’arrivo mi siano stati chiesti più soldi, solo perché ero sola, donna, mattina prestissimo e perché lui, furbo, si era fermato in un punto molto lontano dalle altre persone. Oppure quelli che a metà tragitto si fermano nel negozio dell’amico e cercano di farti comprare perché loro lì ricevono le commissioni.

E quindi, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio e… Ci sono le app! E ce ne sono ben 3!

Uber, Ola Cab, Rapido (che una volta era solo per moto ora anche per taxi e tuk tuk). Ma nota bene: paghi sempre in contanti, non ovunque i tuk tuk sono presenti sulle app, a volte ci solo taxi, qualche driver può dirti che non ha il resto da darti o… chiamarti prima di arrivare a raccattarti per chiederti più soldi. 

E soprattutto non fate come me, ovunque voi siate, controllate sempre la presenza dei tuk tuk sulle app: io a volte mi sono fatta fregare perché pensavo che in quel luogo driver connessi alle app non ce ne fossero. Ma anche gli indiani, come noi, pagano ovunque utilizzando un qr code, pure le offerte nei templi. E quindi cosa vuol dire? Che anche loro sono sempre connessi. E registrati su mille app. 

Ovviamente io nelle righe sopra ho raccontato solo le esperienze negative. Ma ci tengo a precisare che non tutti gli autisti dell’India sono così: ad esempio in Tamil Nadu le tre app le ho proprio dimenticate… I primi giorni controllavo e poi chiedevo agli autisti il costo. E loro non mi chiedevano chissà quanto in più rispetto al prezzo online. E così poi ho smesso di utilizzarle. Ma ribadisco, mia esperienza personale. 

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Tuk tuk

Le prese, l’acqua e… la carta igienica, quella strana cosa europea!

Allora, inizio con il dirvi che le prese di corrente no, non sono come le nostre. Ma i nostri caricatori ci entrano lo stesso quindi non smaniate a portarvi chissà quali adattatori. Ricordatevi solo di mettere su On l’interruttore al suo fianco, perché in India tutte le prese, tutte tutte tutte, pure sui treni, hanno l’interruttore.

Acqua, mi raccomando, sempre e solo in bottiglia. Anche per sciacquarsi i denti. E occhio al ghiaccio e soprattutto… Al bicchierino di acqua con il caffè, dove il caffè riuscirete ovviamente a trovarlo!!!

La carta igienica, quella strana cosa europea! Perché si, gli indiani non la usano. Loro si lavano ogni volta che vanno in bagno, e quindi non concepiscono il nostro utilizzo di kg e kg di carta. Ma nelle camere degli europei ne mettono sempre un rotolino, e se la finite ve ne danno anche altra. Ma un rotolo di scorta in borsa non fa mai male!

Come prepararsi all’India

Leggendo, guardando film e documentari. Ma soprattutto leggendo, perché non mi piace visitare un luogo senza saperne nulla. E quindi vi lascio a questo link una lunga lista di libri in cui potervi immergere prima della partenza! Anche se in realtà, finchè non sarete lì, non sarete mai davvero pronti…

Ma dopo tutte queste istruzioni per l’uso collezionate in quasi 3 mesi di India, io che città ho visitato? Calcutta, Varanasi, Khajuraho, Orchha, Agra, Delhi, Kochi, Alleppey, Trivandrum, Madurai, Thanjavur, Mamallapuram, Kanchipuram, Auroville. E potrei elencarle saltando, ad occhi chiusi e anche al contrario. Perché gli indiani, appena ti incontrano, ti fanno queste tre domande: da dove vieni? Da quanto sei in India? Cosa hai visitato? Raga, ma la curiosità non era femmina? No, per me ormai è indiana!!!

P.s.: Ho appositamente evitato di toccare due punti, ovvero il viaggiare da sola in India e il cibo indiano, perché per entrambi farò una pillola separata. Il primo argomento racchiude tantissime esperienze personali che vi racconterò tutte, promesso. E il secondo? Beh, soltanto per il fatto che io sia riuscita ad ingrassare anche in India… Merita decisamente un articolo tutto suo!

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