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In giro per il mondo: Europa Turchia

La magica Istanbul

14 Dicembre 2022

La magica Istanbul

E dopo l’arrivo ad Istanbul e la mezza giornata dedicata a Galata, è giunto il momento di esplorare due dei quartieri più antichi della Istanbul europea, tra divertentissimo shopping e monumenti spettacolari. Quindi via alla scoperta di Sultanahmet e Fatih!

Sveglia alle 7.30 e la mia prima colazione turca. Mi preparo e vado nella sala ristorante dell’albergo: due tavoli pieni zeppi di roba, wow! E dopo aver come al solito esagerato, con ancora addosso l’odore di fritto, mi avvio presso Piazza Sultanahmet e tutte le meraviglie che la circondano.

Piazza Sultanahmet: il cuore del quartiere più antico della Istanbul europea

Piazza Sultanahmet, il cuore del quartiere più antico della Istanbul europea, che nonostante sia circondata da capolavori come Hagia Sofia e la Moschea Blu, vista solo così potrebbe non significare nulla: uno spiazzo gigante, un sacco di bar, bancarelle e gente che cammina. Ma sapete che un tempo era l’ippodromo della città? Corse, scontri, decisioni politiche, manifestazioni, feste… Tantissimi eventi sono capitati qui.

Inoltre Piazza Sultanahmet ospita 3 monumenti antichissimi: La Colonna Serpentina, l’Obelisco di Teodosio e la Colonna di Costantino VII. La prima arriva direttamente dal Tempio di Apollo di Delfi: Costantino la fece portar qui per onorare la leggenda di Byzas, di cui vi ho parlato nella precedente pillola. L’Obelisco di Teodosio invece arrivò a Istanbul dopo l’ordine di Costantino di prelevarne due dall’antico Egitto: uno per Costantinopoli e uno per Roma, e anche quest’ultimo tutt’ora presente in Piazza di San Giovanni in Laterano. E infine la Colonna di Costantino VII, che oggi vediamo con la sua nuda ossatura in pietra, un tempo era tutta rivestita di bronzo, purtroppo saccheggiato durante le crociate.

Finito il giro della piazza, e, come al mio solito, in netto anticipo rispetto all’orario prestabilito per la visita guidata di Hagia Sofia, prendo un caffè e mi avvio comunque al punto d’incontro. E qui, senza ancora esser andata al Gran Bazar, inizio già a raccogliere inviti per terrazze, tappeti e borse. Alle 9 del mattino. Chissà nel pomeriggio cosa succederà!

Hagia Sofia

9.45 e arriva Hal, un signore turco che sarebbe stata la nostra guida all’interno di Hagia Sofia e, per chi come me aveva prenotato l’opzione combo, anche per la Basilica Cisterna. “Hal, da quanto fai la guida qui?”. “Eh, dagli anni 80, quando qua davanti c’era soltanto una guardia e qualche turista coraggioso una volta ogni tanto!”

La mia prima volta in una moschea, ero emozionatissima! Pronta con la mia pashmina per coprire il capo e pronta anche con un sacchetto nello zaino per metterci le scarpe, perché ancora non sapevo che in realtà all’interno di ogni moschea ci sono gli armadietti in cui lasciarle prima di entrare! Va beh, dilettante. Entriamo, ci copriamo, togliamo le scarpe e… Meraviglia!

Hagia Sofia: il principale luogo di culto di Istanbul da secoli. La sua storia è burrascosa, piena di incendi, terremoti, saccheggi e cambiamenti ma lei è sempre lì, bellissima, ad accogliere visitatori da ogni dove…

Costruita nel 360 d.c. come chiesa dedicata a Santa Sofia, già pochi anni dopo, ovvero nel 404, affrontò il suo primo incendio che la rase al suolo. Nel 415 venne ricostruita nuovamente e nel 532, sempre a causa di un incendio, crollò di nuovo. Ma nel 537 rinasce, ancora più maestosa di prima, e soprattutto con una delle cupole più grandi del mondo: che però crollò a seguito di un terremoto. Venne ovviamente ricostruita ma questo luogo si trovò poi ad affrontare ancora incendi e terremoti, e non solo, perché venne anche saccheggiata durante la quarta crociata.

E nel 1453 Costantinopoli cadde sotto l’Impero Ottomano e Santa Sofia venne trasformata in moschea. Ma nel 1935 Ataturk decise di trasformarla in museo per onorare il suo valore secolare. E pensate sia finita qui? Ovviamente no, perché Erdogan nel 2020 l’ha trasformata nuovamente in moschea.

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Hagia Sofia

Povera Hagia Sofia, perché non la lasciano in pace? E’ così bella che meriterebbe un po’ di serenità. Al suo interno si trovano sia simboli islamici che cristiani, anche se la maggior parte di questi ultimi sono stati purtroppo coperti con teli dopo la decisione di Erdogan. E dove un tempo sorgeva l’altare con alle sue spalle l’immensa vetrata costruita in direzione di Gerusalemme, oggi c’è la nicchia costruita in direzione della Mecca, ovvero 15 gradi più ad est rispetto a Gerusalemme. E lì di fianco il pulpito, il luogo in cui l’oratore recita la preghiera del venerdì.

La moschea è interamente coperta di tappeti, tranne che in un punto, transennato, in cui è possibile vedere la pavimentazione della Basilica di un tempo. Un luogo magico, antico, pieno di luci, di gente, di energia… Non si può andare a Istanbul e non visitarla: io stessa, se avessi avuto più tempo, ci sarei anche tornata, una meraviglia!

Sultanahmet Camii, la moschea più famosa di Istanbul

Finito il tour di Hagia Sofia, Hal ci avrebbe poi accompagnato alla Basilica Cisterna alle 12.30. E siccome c’era un po’ di tempo ne ho approfittato per andare a fare un giro alla Moschea Blu, un altro dei luoghi più famosi di Istanbul, nonostante avessi visto già da fuori che era in ristrutturazione, ma in cuor mio speravo che dentro invece fosse libera da impalcature.

Il suo vero nome è Sultanahmet Camii, ovvero la Moschea di Sultanahmet: l’appellativo blu invece è tutta una roba turistica. 1597 e il sultano Ahmed I decide di regalare un nuovo luogo di culto a Istanbul: la moschea di Sultanahmet. L’unica con sei minareti come la Ka’ba della Mecca. E sapete perché? La leggenda narra che Ahmed I chiese i minareti dorati, che in turco si dice altin. Ma pare che il costruttore confuse la parola con alti che significa sei…

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La Moschea Blu

E l’interno? Pieno zeppo di mosaici, vetrate, decorazioni… Blu! E dopo tutto questo spiegone, fatto a voi qua e nella mia mente mentre camminavo, arrivo, mi copro, mi tolgo le scarpe e… Tutta in ristrutturazione anche dentro, piena zeppa di impalcature, non ci volevo credere!

La Basilica Cisterna

Triste e sconsolata esco, prendo un altro caffè, chiacchiero con qualche altro venditore e mi avvio al punto d’incontro per la visita ad un altro dei luoghi assolutamente da vedere nel quartiere di Sultanahmet a Istanbul: la Basilica Cisterna.

L’imperatore Costantino ordinò la sua costruzione e Giustiniano poi la ampliò: questo luogo serviva per fornire l’acqua al palazzo imperiale. E perché si chiama così? Perché venne costruita nei sotterranei della basilica di cui oggi non esiste più nulla.

Beh, la sensazione di entrare lì dentro, si può riassumere anche lei, in un’unica parola: wow! Colonne ovunque, che si specchiano nell’acqua sottostante e che cambiano colore a seconda della luce di quel momento. Stile dorico, ionico, corinzio e anche alcune basi di colonne con la testa di Medusa. Un luogo davvero suggestivo!

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La Basilica Cisterna

Un primo assaggio di Fatih: i bazar

Il Gran Bazar

Ma io all’inizio della pillola non avevo detto anche la parola shopping? E infatti, dopo l’ultima visita e il pranzo, mi avvio già con il sorriso stampato in faccia verso uno dei mercati più grandi d’Europa: il Gran Bazar.

Ci si perde davvero lì dentro! Strade, incroci, negozi… Fu Maometto che diede inizio a tutto ciò ma nel tempo le sue dimensioni aumentarono sempre di più. 

Ok ci sono, ho davanti a me una delle entrate. Voglio solo fare un giro senza comprar nulla oggi, ce la farò? Passo sotto il metal detector e subito tantissima gente e tantissimi colori: tappeti, souvenir, collane, ceramica, lampade… Roba ovunque, quasi come casa mia! Butto l’occhio di qua e di là, scatto qualche foto, giro qualche video, cercando sempre di evitare lo sguardo dei venditori. Non perché temessi loro, ma perché temo me stessa: non riesco mai a dire di no!

Poi però mi sono detta: “Va beh, ora però un po’ curiosa sono, mi fermo e inizio a guardare qualcosa, giusto per farmi un’idea”. E ovviamente, una donna sola che guarda la tua merce e magari potrebbe essere interessata a fare shopping… Ve ne racconto solo una fantastica, ovvero quella che dopo l’ennesima volta in cui mi hanno chiesto di dove fossi ho smesso di rispondere.

“Brazil?”

“No”

“Colombia?”

“No”

“Really? Because you seem like Shakira!!!” (traduzione: Davvero? Perché tu assomigli a Shakira!)

Io li adoro!!!

Il Bazar delle spezie

Pensavate fosse finita qui la giornata? Ma va, altro giro altra corsa, mi avvicino all’albergo e all’altro bazar, quello delle spezie. Il suo nome un tempo era Bazar Egiziano: fu costruito con i fondi dell’impero ottomano che provenivano dall’Egitto. Carovane di spezie giungevano qui dalla Cina e dall’India attraverso la Via della Seta. E oggi questo mercato coperto è il secondo più grande della città, dopo il Gran Bazar. Spezie, profumi, thè, dolci… Lasciate ogni speranza voi che entrate!

Ci sarò stata dentro si e no una ventina di minuti. Sono tutti più vivaci in mezzo alle spezie, ti fermano anche se cammini ad occhi chiusi! Ho assaggiato baklava, una spezia strana e un Turkish Delight, i dolcetti zuccherosi, e ovviamente mi hanno riempito di bigliettini da visita. E quando chiedevo quanto venisse l’assaggio, mi hanno dato tutti fantastiche risposte, tra le quali la migliore e inaspettata è stata: “Io sono turco, mica genovese!”. Testuali parole!

E dopo un assaggio di Fatih e una panoramica sul quartiere di Sultanahmet, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima pillola: anche perché Fatih non finisce mica qui!

Video Instagram: La magica Istanbul, Tre giorni (e mezzo) a Istanbul

Video You Tube: Tre giorni (e mezzo) a Istanbul

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