Travel blogger & Travel Designer

In giro per il mondo India

Tamil Nadu: amore a prima vista

2 Giugno 2024

Tamil Nadu: amore a prima vista

“Faccio un salto al sud, giusto due o tre settimane tra Kerala e Tamil Nadu e torno su!” E poi… Non solo al sud ci sono rimasta più di un mese ma sono anche poi ripartita per l’Italia direttamente da lì! E sapete per colpa di chi? Del Tamil Nadu e dell’amore che ho provato per lui a prima vista…

In India, oltre all’hindi, esistono un sacco di altre lingue: ogni stato ha la sua. Ma sapete che la lingua tamil è addirittura più antica del sanscrito? E sempre in India, purtroppo, non a tutte le donne è permesso andare a scuola. Ma sapete che invece nel Tamil Nadu ci vanno tutte? E che Gandhi ha iniziato ad indossare il dhoti, ovvero una sorta di lenzuolo che gli uomini si legano in vita, proprio dopo esser stato lì? E poi sapete che nel sud dell’India friggono qualsiasi cosa e che non puoi mai dire no quando ti offrono da mangiare? I miei più quattro kg post rientro ne sanno qualcosa…

Pillole di Tamil Nadu

In India esiste il governo centrale, quello attualmente in capo a Modi, e poi ci sono alcuni stati che, in parte, si autogovernano. E uno di questi è il Tamil Nadu, luogo in cui lo stato aiuta le persone per la loro istruzione, si occupa della ristrutturazione dei suoi templi e, su molti bus, non fa pagare il biglietto alle donne, neanche a me! E sapete come sono arrivata a scoprire queste cose? Perchè ho iniziato a notare alcune differenze tra le donne viste al nord e quelle viste al sud. E nelle città che ho visitato nella prima parte di percorso, non sempre le vedevo in giro ed era molto difficile poter parlare con loro. Invece al sud erano perennemente per le strade e con la maggior parte di loro ho potuto anche chiacchierare perché, in quanto istruite, conoscevano l’inglese. 

Invece, per quanto riguarda lingue e poemi, nessuno sa che il tamil è più antico del sanscrito, come nessuno sa che esistono poemi epici tamil molto famosi. E sapete perché? Perché il governo centrale tutt’ora in carica è dalla parte dell’estremismo induista. Vedono la loro religione, la loro lingua, quindi l’hindi, e il sanscrito. Quindi ciò che, permettetemi, passano al resto del mondo è quello che interessa a loro, tenendo nascosto tutto il resto. Come anche a livello di promozione turistica, perché la maggior parte delle persone visita il triangolo d’oro, il Rajasthan e Varanasi e sa poco e niente del sud? Perché è questo che vuole il governo centrale: aiutare il nord e lasciar andare il sud in quanto parte dell’India più comunista e più di sinistra…

Beh, a parer mio, questa logica è completamente sbagliata. Perché io, dopo il primo mese difficile e dopo il Kerala, appena sono entrata in Tamil Nadu mi sono sentita carica di energia, felice e coccolata. Soprattutto dalle persone, che mi hanno aiutata senza chiedere nulla in cambio, che mi hanno coinvolta nella spiritualità e nelle loro vite senza che io chiedessi nulla e che mi hanno sempre trattata come una normale persona, donandomi tantissimo calore. Non come un’occidentale e non come una banca che cammina. Come mi è successo al nord. 

E la prima città del Tamil Nadu in cui ho messo piede è stata Madurai. E poco prima di arrivarci, non chiedetemi perché, avevo prenotato tutte le tappe successive da lì a Chennai. Tappe che ovviamente ho disdetto e modificato perché nella mia Madurai ci sono poi rimasta due settimane, senza alcuna programmazione…

Cosa vedere in Tamil Nadu: Madurai

Madurai è stata la prima, la prima di ogni cosa, emozione, esperienza positiva. Ed è stato anche tornare in India, dopo 10 giorni di quiete in Kerala, tra mucche, clacson, gente, chai, street food e tuk tuk. Un’India diversa da quella che avevo vissuto in quel momento, l’India che cercavo. Ed è stata anche la prima città in cui ho iniziato a scoprire il cibo del sud. Ma soprattutto la prima in cui mi è stato permesso non solo di seguire i rituali all’interno dei templi, ma anche di prenderne parte.

La città più antica del Tamil Nadu, antica come Varanasi, un bramino un giorno mi disse. Già, parliamo del 650 a.c., giusto qualche annetto! Ma la leggenda cosa narra? Che un tempo Madurai era un’enorme foresta. Ma un giorno un contadino passeggiando, vide uno Shiva Lingam, il simbolo di Shiva, e avvertì Indra, il re degli dei. Così la foresta fu ripulita e intorno al simbolo religioso venne eretto un tempio. Si ma ora come la si chiama questa città?

Ed è così che arrivò Shiva, che fece cadere sulla città gocce di nettare dai suoi capelli ed è così che Madurai, che in tamil significa dolcezza, venne nominata. Ma cosa c’è da vedere in questa splendida città?

Il Meenakshi Temple

Madurai è stata anche un’altra prima volta: quella di entrare in un tempio dedicato a una dea donna! Eh si, perchè il Meenakshi Temple è dedicato a Parvati, che qui è chiamata Meenakshi, e al suo interno ci sono due cappelle sante: la principale, dedicata a lei, e la secondaria, dedicata a Shiva. E questo tempio, che è uno dei più antichi e venerati di tutta l’India, è una meraviglia sia all’interno che all’esterno. Già, perchè essendo in stile dravidico, che vi ho descritto nell’articolo qui, alla parte centrale si accede attraverso le “porte” esterne, chiamate gopuram. Ma sapete il Meenakshi quante ne ha? 14! Si, esattamente. E ha 4 entrate principali: nord, sud, ovest e est!

All’interno non è possibile né far foto né tanto meno portar cellulari perché qualche anno fa ci fu un incendio, presso una delle torri, motivo per cui qualsiasi strumento elettronico è bandito dentro: ci sono le apposite cassettine ad ogni entrata o alternativa, come ho sempre fatto io, lasciare il cellulare in albergo. Altra cosa, l’entrata nelle due cappelle sacre a noi non induisti è purtroppo vietata. 

Donne in giro Marilena Pepe Madurai India
Gopuram del Meenakshi Temple, Madurai

Il Koodal Azagar Temple

Tempio invece in cui ai non induisti è permesso entrar ovunque è il Koodal Azhagar Temple, dedicato a Vishnu, il dio protettore dell’universo, in cui c’è anche un piccolo tempietto dedicato alla sua consorte Lakshmi, dea della fortuna e della prosperità. 

Ed è coloratissimo!!! E sapete perchè? Non perché sia appena stato costruito, anzi, è uno dei più antichi della città: la sua costruzione risale al 16esimo secolo. I suoi colori sono così accesi perché è stato ristrutturato da poco! 

E vi dirò di più, dalla cappella centrale, alla modica cifra di 20 rupie a persona, si possono salir le scale e andare su ad ammirare tutte le statue del gopuram da vicinissimo!

Il museo di Gandhi

Altra scoperta di Madurai è stato il primo museo di tutta l’India dedicato a Gandhi. All’interno niente di che ma sapete perché proprio qui? Perché quando Gandhi era in viaggio verso Madurai, il treno si fermò a 60 km dalla città. E lui cosa fece? Scese e andò a visitare i villaggi dove vide tutti gli uomini vestiti solo con il dhoti: il “lenzuolo” (permettetemi il termine), avvolto e annodato intorno alla vita. Ed è proprio in quel momento che Gandhi iniziò ad indossare lo stesso indumento perché capì che doveva cambiar prima se stesso prima di provare a cambiare l’India…

E poi? Che ho fatto in due settimane a Madurai? Vagato a caso per la città, tra negozi, bancarelle, chioschi di chai e templi nascosti. E sono finita anche a casa di un prete del Meenakshi temple e diventata amica di sua figlia! Ma soprattutto, a Madurai, ho iniziato ad imparare a vivere più lentamente, a godermi il momento e fermarmi a chiaccherare, o anche solo ad osservare, senza dover scappare a prender un treno o a visitare un qualcosa di nuovo. Ed è lì che ho capito ancor di più che il mio non sarebbe stato più un viaggio in India, ma un vivere l’India. Quell’India che cercavo quando sono partita. L’India che ti accoglie, che ti coccola e che ti coinvolge. E quell’immensa spiritualità che aspettavo di vivere dal momento in cui sono arrivata…

Cosa vedere in Tamil Nadu: Thanjavur

Poi però quando ho iniziato a cercar lavoro a Madurai, ho capito che era tempo di andar via. E così, zaino in spalla, trenino e… Alla scoperta di Thanjavur!

Thanjavur è famosa per due cose: il Brihadeeswara Temple, enorme e bellissimo, dedicato a Shiva e con un’enorme statua di Nandi, il suo veicolo, e il Palazzo Reale della dinastia Chola, una delle famiglie che secoli fa governò il Tamil Nadu. Ma come già sapete, se mi avete seguita sui social durante il mio percorso, io visito ciò che c’è da visitare appena arrivo e poi parto alla scoperta delle zone meno comuni.

Mi sono fermata solo due notti a Thanjavur e il primo pomeriggio avevo già visitato entrambe le attrazioni principali. E il giorno dopo mi sono avventurata alla scoperta della parte non conosciuta della città, soprattutto tra i suoi templi. E sapete che in uno ci ho passato tutta la mattinata? Perché uno dei preti mi ha fatto assistere a tutte le cerimonie di quel giorno e, chi era lì, mi ha spiegato cosa stava accadendo e mi ha portato, tra una puja e l’altra, a visitare tutte le statue sacre del tempio. Accolta e coccolata, anche qua. E negli altri? Mi hanno spiegato ancora più cose e ho passato un’oretta a chiacchierare con delle signore in attesa dell’apertura dei templi: loro parlavano in tamil e io in inglese. Facile, no?

Cosa vedere in Tamil Nadu: Mamallapuram

E dopo Thanjavur, via verso la meta che ancora non sapevo mi avrebbe fatta fermare fino alla fine del mio viaggio: Mamallapuram, conosciuta anche come Mahabalipuram e, per amici, Mahabs!

Wow l’Oceano Indiano! Wow il villaggio dei pescatori! E poi ci sono un sacco di sculture scavate nella roccia! E poi c’è un’immensa pietra, davvero enorme, che è in bilico non si sa come! Quindi? Cosa c’è da vedere a Mamallapuram e cos’è che mi ha fatto fermare lì?

I monumenti di Mamallapuram

Un biglietto giornaliero, al costo di 600 rupie, per il giro completo delle attrazioni più famose della città. Monumenti e templi antichissimi in pietra. E sculture antichissime scolpite nella pietra! 

Come lo Shore Temple, un tempio in granito antichissimo affacciato direttamente sulla spiaggia. O le Five Rathas, 5 templi in pietra ognuno dedicato a una divinità, che prendono il nome dai fratelli Pandava, i protagonisti del poema epico Mahabharata. Oppure l’attrazione principale della città, la Krishna’s Butterball: un’enorme pietra che pesa circa 250 tonnellate, che sta letteralmente in bilico sfidando le leggi della gravità! E, ovviamente, su di lei esiste una curiosa leggenda…

Questa enorme palla è chiamata sia “Vaan Irai Kal” ovvero pietra caduta dal cielo e sia “Krishna’s butterball” perché nella mitologia hindu si narra che quando il dio Krishna era piccino, amava rubare il burro. Ma una cucchiaiata pare gli sia caduta così, dal cielo, a Mamallapuram, creando questa palla gigante in bilico! Palla che hanno anche provato a spostare nel corso dei secoli ma nulla, impossibile!

Fuori dal biglietto giornaliero, vicino alla roccia in bilico, c’è anche l’Arjuna’s Penance da vedere, è spettacolare: sculture in pietra scavate nella roccia che illustrano scene della mitologia hindu. E quindi, è per questo che mi sono fermata fino alla fine del mio viaggio a Mamallapuram?

“Guarda che non hai visitato tutto, ci sono ancora le Tiger Caves da vedere, sono lontane, ti portiamo in scooter?” Beh io le Tiger Caves, nonostante tra una gita e l’altra a Mamallapuram alla fine ci ho passato quasi tre settimane, non le ho viste. Ma è con quella domanda che è iniziata una bellissima amicizia con i ragazzi del paese, diventati poi la mia famiglia indiana con il passare dei giorni e dei mesi. E il vivere l’India lì è stato molto più bello, divertente e interessante del visitarla. E perché? Perché ho imparato ancora più cose sulla cultura del mio cuore, ho riso a crepapelle e sono stata coccolata dal primo all’ultimo giorno!

Cosa vedere in Tamil Nadu: Kanchipuram

Ma ogni tanto serviva uno stop dal fare ore piccole e dai kg di cibo indiano che mi facevano ingurgitare! E poi, a circa 2 ore da Mamallapuram, c’è una delle sette città più sacre dell’India, ovvero una delle sapta puri..

Kanchipuram, la città dai 100 templi, o forse 1000, non l’ho ancora capito! E la spiritualità all’interno di essi è proprio ciò che vi piacerà di questa città. Il resto, purtroppo, è asfalto, macchine, tuk tuk, negozi, tanti negozi di sari in quanto Kanchipuram è famosissima anche per questo.

Ma tornando ai templi, quali sono i più famosi? Sicuramente il Sri Kanchi Kamakshi Amman Temple, dedicato alla dea Kamakshi, una delle forme di Parvati. Ben quattro gopuram circondano il tempio principale e questa volta non ci sono colori, perché è completamente bianco! E cambia sfumature a seconda dell’orario in cui lo visiterete: inutile dire che verso il tramonto è meraviglioso…

E poi? L’Ekambareswarar Temple, dedicato a Shiva che è stupendo: il portico all’interno circondato di colonne è davvero bellissimo! L’entrata nel tempio principale ai non induisti non è concesso. Ma io lì ho avuto la fortuna di poter partecipare ad una puja matrimoniale, così per caso. Mi sono avvicinata a curiosare e una signora mi ha invitato a sedermi con loro. Sua figlia indiana e suo genero americano, si sono sposati negli Stati Uniti e poi sono venuti in India a consacrare il loro amore anche di fronte a un bramino e ai riti induisti. E io? Sempre più innamorata del Tamil Nadu…

Altri due templi, molto famosi, sono il Varadharaja Perumal Temple e il Kailasanathar Temple. Questi 4 che vi ho citato sono i più famosi, ma se avete un po’ di tempo da trascorrere a Kanchipuram, vale ovviamente la solita regola: cammina e cerca, perché qua di templi ce ne sono troppi!

Auroville e Pondicherry

Altra gita e altro stop sono state Auroville e Pondicherry anche se entrambe molto toccata e fuga. Ma di entrambe farò solo una piccola introduzione perché il mio tempo trascorso lì è stato davvero brevissimo.

Pondicherry è un’ex colonia francese che fa addirittura stato a sé, nonostante sia nel bel mezzo del Tamil Nadu. Croissant, baguette e vino francese si trovano ovunque. Ma oltre quello io non ne sono stata colpita particolarmente, probabilmente perché ci sono rimasta davvero poco.

Auroville invece, è la sede di uno degli esperimenti più famosi del mondo: una città sperimentale, una comunità internazionale, in cui chi decide di vivere deve mettersi a disposizione della comunità. Il suo centro è il Matri Mandir e intorno ad esso ci sono 4 zone: residenziale, culturale, industriale e internazionale. Il tutto iniziò grazie all’idea di un guru indiano, Sri Aurobindo, e grazie a Mirra Alfassa, una donna francese sua collaboratrice. Ci vive molta gente lì? Si, parecchia. E’ davvero un’oasi di pace e un mondo completamente a parte? Così sembra. Ma gli indiani cosa ne pensano? Pensano che sia, anche questa comunità, legata solo al dio denaro: perché se un indiano, senza soldi, chiede di entrarci, gli viene rifiutata la domanda… 

Tamil Nadu Donne in Giro cosa vedere
Matri Mandir, Auroville

E poi in Tamil Nadu in un mezzo e mezzo non ho visto più nulla? Beh sono stata anche a Tiruchirappalli, Trichy per gli amici, in cui si trovano splendidi templi. Ma, appena giunta lì, sono andata in albergo a posare lo zaino e sono caduta dalle scale. Come una pera cotta. E quindi ho passato tre giorni praticamente sempre a letto, uscendo solamente per chai e cibo! E quindi si, appena a breve tornerò nel mio stato del cuore, questa potrebbe essere sicuramente una delle mete. Magari dormendo in un altro albergo. E sempre se la mia famiglia indiana non mi rapirà appena mi vedrà! Perché in India, soprattutto al sud, vige sempre una regola: mai programmare! E quindi… Who knows?

Iscriviti alla newsletter “Pillole dal Mondo”


Written by:


previous post

Kerala: il paese di Dio

next post

La cucina indiana