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Atene 2.0 e dintorni

16 Giugno 2022

Atene 2.0 e dintorni

Tre giorni disponibili per una gita, un volo diretto da Torino (con tanto di voucher Volotea residuo dal 2020!) e l’amore a prima vista provato per Atene qualche anno fa. E che fai, non torni? Ma poi, da buona fan di Pollon, potevo non cogliere l’occasione per andare a salutar di nuovo gli Dei dell’Olimpo? E dopo Tre Donne ad Atene (tra l’altro girata con le converse… che polla ero stata!) ecco qui Atene 2.0 e dintorni: buon viaggio!

In giro per Atene: Psiri

Ma prima di Zeus e compagnia bella, il giro a Monastiraki e Plaka, due dei quartieri centrali di Atene di cui mi ero già innamorata, è stato d’obbligo: localini carinissimi, musica ovunque e tanti colori. Ma questa volta ne ho scoperti altri due, entrambi molto particolari. Il primo è Psiri (o Psyrri o Psyri, ancora non mi è chiaro il nome corretto): è un quartiere stranissimo! Pieno di murales di ogni tipo ma pieno anche di locali particolari: passeggi passeggi e poi giri l’angolo e sei al Little Kook, un locale a tema Alice nel Paese delle meraviglie decisamente stravagante! Oppure a Fairytale, altro locale strano con unicorni e divani zebrati. Oppure a pranzo al Nikitas, una delle taverne più tipiche di Atene scoperta per caso (che da fuori non gli daresti un euro, e invece…)

Murales a Psiri

In giro per Atene: Anafiotika

E poi il quartiere di Anafiotika, in stile isole Cicladi, con le casette bianche e le porte blu, ai piedi dell’Acropoli. E perché questo quartiere è simile alle isole? Una storia particolare. Praticamente nel 1840 servivano dei carpentieri che lavorassero al nuovo Palazzo Reale e agli scavi intorno all’Acropoli. E in quel periodo i migliori carpentieri sulla piazza erano proprio sulle isole Cicladi, così il governo chiamò quelli dell’Isola di Anafi. Ma non finisce qui perché, sempre in quel periodo, esisteva una legge che permetteva a chiunque di diventar proprietario di qualsiasi cosa riuscisse a costruire dal tramonto all’alba (chissà, qualche antenato di Quentin Tarantino?!) E così i carpentieri si costruirono le loro casette, uguali a quelle della loro isola, ai piedi dell’Acropoli, e diedero il nome al quartiere di Anafiotika che significa “Little Anafi”.

Oggi non ne sono rimaste molte, la maggior parte sono state distrutte per scavi archeologici, ma comunque qualcuna ne è rimasta. Anzi vi dirò di più: se scrivete Anafiotika su Maps la posizione che vi da è si il quartiere Anafiotika, ma non le case bianche. Impostate sul navigatore la Holy Church of Saint George of the Rock e quando siete lì di fronte dirigetevi sulla destra e iniziare a salire tutti i piccoli scalini bianchi che trovate! 

Atene e dintorni: Capo Sunio e il Tempio di Poseidone

Avendo però già visitato l’Acropoli e lo Stadio Panatenaico, questa volta ho deciso di fare le gite nella gita. E la prima l’ho dedicata a zio Poseidone a Cape Sounion, prenotando l’escursione con Get Your Guide. Voucher ricevuto, partenza intorno alle 18, e via! Cape Sounion è il punto più a sud dell’Attica, la regione della Grecia a cui appartiene Atene. E lì, proprio affacciato sul Mar Egeo, c’è lui, il Tempio di Poseidone, e l’escursione fatta al tramonto… beh, ne vale la pena, lascia senza parole! Addirittura il famoso scrittore Lord Byron rimase colpito da cotanta bellezza tanto da incidere il suo nome su una colonna (cose che non si dovrebbero assolutamente fare!) e nominandolo nelle sue poesie. 

Ma non finisce qui, sapete che a questo luogo è legata una delle tante leggende della mitologia greca? Teseo, figlio del Re Egeo, partì da Cape Sounion per andare a Creta a sconfiggere il Minotauro promettendo al padre che, se fosse tornato vittorioso, sulla sua nave ci sarebbe stata una vela bianca. Teseo partì e Egeo lo aspettò lì, al Tempio di Poseidone. Ma quando Teseo tornò, nonostante avesse sconfitto il Minotauro, si dimenticò la vela nera alzata e il padre, preso dalla disperazione, si gettò dagli scogli nel mare, che venne poi chiamato da quel momento Egeo.

Atene e dintorni: l’oracolo di Delfi

Apelle figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo…. Perché canto questa canzone in un articolo su Atene e dintorni e in più nel momento in cui inizio a raccontare Delfi? Perché a Delfi c’è uno dei Templi più importanti dedicati ad Apollo in quanto lui scelse proprio questo luogo durante la sua discesa dall’Olimpo. E quindi, prenotazione tramite Get your guide per gita giornaliera con sveglia all’alba (si, levataccia, ma decisamente ripagata!) e via attraverso secoli di storie e leggende…

Pillole di storie e leggende

Quando Apollo decise di scegliere Delfi come suo luogo dopo l’Olimpo, si ritrovò a dover combattere contro un drago-serpente chiamato Pitone, figlio di Gea la Dea della Terra, che era colui che possedeva l’oracolo. Apollo vinse, si prese il santuario e l’oracolo e diede il nominativo di Pizia (Pithyus in greco voleva proprio dire Pitone) a tutte le sacerdotesse che nei secoli fecero profezie. Ma doveva pur scontare la pena per l’uccisione del Pitone e fu costretto dunque a servire come pastore per ben 7 anni il Re Admeto e, quando ritornò a Delfi lo fece sotto forma di delfino (ecco perchè il nome Delfi).

Ma tornando alle profezie dell’Oracolo più famoso della grecia classica, definito per secoli “il centro del mondo”, esse all’inizio avvenivano una volta l’anno, il giorno del compleanno di Apollo, ma con il tempo vennero fatte una volta al mese dato che erano ovviamente richiestissime. E la Pizia faceva le sue profezie proprio all’interno del Tempio di Apollo, in una celletta sotterranea tutt’oggi visibile. 

Due dei responsi più celebri dell’Oracolo di Delfi sono la fondazione di Siracusa e Crotone, dettate proprio dalla Pizia in carica, o la profezia fatta al padre di Pitagora in cui l’Oracolo gli disse che avrebbe avuto un figlio che sarebbe stato molto utile al genere umano. Che dite, secondo voi ci ha preso?!

Video: Cape Sounion

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