Il buddhismo, storia e insegnamenti
Ma il buddhismo cos’è? Una religione? Uno stile di vita? Una corrente di pensiero filosofica? Il buddhismo, in realtà, è tutte queste cose. Ma quali sono la sua storia e le sue origini?
Le origini del buddhismo
Il buddhismo nacque nel V secolo a.c. in India. Siddharta Gautama, colui che conosciamo come Buddha, che in sanscrito significa “Il Risvegliato”, nacque a Lumbini, una città situata nel sud del Nepal, in una famiglia benestante del clan Shakya. La storia/leggenda narra che, i suoi genitori, per 20 lunghi anni non riuscirono ad avere figli finché una notte, sua mamma sognò un elefante bianco che entrava nel suo ventre. E la mattina seguente si svegliò incinta e, dopo nove mesi, partorì suo figlio Siddharta, il cui nome significa “ogni desiderio è stato realizzato.”
Dopo qualche tempo, un eremita si recò a palazzo e, appena vide Siddharta, fece una profezia: “Se questo bambino rimane a palazzo diverrà un Re fantastico. Ma se invece abbandonerà la vita di corte per seguire la strada religiosa, sarà un Buddha, il salvatore del mondo.” Il padre, subito, fu felicissimo di questo presagio ma, con il passare dei giorni, si rese conto che, se Siddharta avesse scelto di andar via, lui sarebbe rimasto senza il suo unico figlio. E così lo fece crescere in mezzo allo sfarzo e, a 19 anni, lo fece sposare. Ma Siddharta, col passare degli anni, sentiva sempre più il desiderio di andare a vedere cosa c’era fuori dal suo palazzo e dalla sua vita così perfetta.
E così, per quattro volte consecutive, uscì e scoprì cose a lui fino a quel momento sconosciute, come la malattia, la vecchiaia e la morte. Ma decisiva fu l’ultima delle “passeggiate”: l’incontro con un asceta, ovvero un uomo che aveva deciso di abbandonare tutto alla ricerca della liberazione. Capì così che era quello il suo destino e una notte, in completo silenzio, scappò. Come previsto dall’eremita quando era piccino.
E dopo vari giri e vari studi, Siddharta arrivò in India e raggiunse Bodh Gaya, situata nello stato del Bihar, e lì ottenne l’illuminazione e divento’ Buddha, il risvegliato, conosciuto anche come Shakyamuni che significa il saggio del clan degli Shakya. Poi, dopo Bodh Gaya, Buddha si spostò poi a Sarnath, città dell’Uttar Pradesh vicinissima a Varanasi, dove tenne il primo sermone con i suoi insegnamenti. E quali sono questi insegnamenti?

Le quattro nobili verità del buddhismo
Tra gli insegnamenti del Buddha, ritroviamo i più importanti, ovvero le quattro nobili verità:
- La verità della sofferenza. Perché la vita è piena di sofferenza, che può esser causata dal dolore, dalla malattia, da situazioni spiacevoli o anche semplicemente dal sentire la mancanza dell’appagamento. O di vedere che le cose vanno diversamente da come avremmo voluto.
- La verità dell’origine. Le cause maggiori della sofferenza sono il desiderio, l’ira, l’attaccamento e l’ignoranza: tutto ciò che ci allontana dall’avere una mente calma e controllata.
- La verità della cessazione. Perché c’è un modo per domare la mente e far cessare tutto ciò che erroneamente ci porta al dolore. Ma come?
- Con la verità del sentiero, ovvero con l’ottuplice sentiero, che ci porta a eliminare le cause che si trovano alla base della sofferenza. E come? Seguendo e praticando le otto “regole”: la retta visione, la retta intenzione, la retta parola, la retta azione, i retti mezzi di sostentamento, il retto sforzo, la retta presenza mentale e la retta concentrazione.
Ma Buddha insegnò solo le quattro nobili verità? Ovviamente no, tra i suoi insegnamenti c’è molto altro. E infatti, col passare del tempo, i suoi seguaci aumentarono sempre di più. E Buddha decise di mettere qualcosa per iscritto: fu così che nacque il Vinaya, un codice monastico che conteneva poche e semplici regole. Ma siccome Buddha produsse testi solo di una piccola parte dei suoi insegnamenti, dopo la sua morte fu inevitabile la nascita di varie scuole differenti, di varie correnti e di vari pensieri.
I vari tipi di buddhismo
Dal buddhismo delle origini, nacquero, in seguito, tre correnti di pensiero: il Theravada, dominante tutt’oggi in Sri Lanka e nel sud est asiatico; il Mahayana, ovvero la corrente del buddhismo più famosa e più conosciuta in Asia e il Vajrayana, nome “ufficiale” di quel che noi oggi conosciamo come buddhismo tibetano. Ma pensate finisca qui? No perché nel corso dei secoli nacquero anche il buddhismo zen, praticato in Giappone, il buddhismo cinese, quello coreano e via dicendo.
Praticamente ogni paese ha dato al buddhismo il suo contributo. Contributo derivante da credenze, cultura e storia di quel luogo. Ma tra tutte queste correnti buddhiste io, essendo reduce da un lungo viaggio tra Tibet e dintorni, vi avverto già che di quello tibetano vi parlerò molto presto e in maniera molto dettagliata…