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I sette Chakra

8 Maggio 2022

I sette Chakra

I Chakra hanno origini antichissime: a loro facevano riferimento già i Veda, i testi religiosi da cui nacque l’Induismo. Ma quanti sono? E dove si trovano? E soprattutto, cosa sono esattamente?

I Chakra, parola che in sanscrito significa ruota, sono i centri energetici presenti in ognuno di noi. Sono sfere che ruotano su se stesse attraendo energia. I nostri punti energetici sono tanti ma i fondamentali sono 7 e sono tutti connessi, sia tra di loro che con determinati organi e stati emotivi. Ogni “ruota” ha un colore e una caratterizzazione principale. Un Chakra quando è in equilibrio fa fluire energia e dona al nostro corpo e alla nostra mente effetti positivi; quando è chiuso, o al contrario troppo aperto, porta invece effetti negativi.

Il primo Chakra: Io Esisto

Il primo Chakra, chiamato anche della radice, è situato alla base della colonna vertebrale ed è collegato a tutto ciò che per noi è stabilità e sicurezza. Il suo nome in sanscrito è Muladhara, che significa appunto radice, è il suo colore è il rosso. Esso è la base che permette all’energia di fluire verso tutti gli altri Chakra che senza di lui non potrebbero funzionare.

A livello fisico Muladhara è collegato alle ghiandole surrenali, all’intestino, alle gambe e a tutte le parti solide del nostro corpo, come ossa, denti e unghie. A livello mentale, avere il primo Chakra aperto, rappresenta una grande forza interiore, una forte capacità di vivere il presente e una solida sicurezza in sé stessi. Averlo chiuso invece, ci porta a rivolgere i nostri pensieri ai beni materiali, ad essere insicuri, insoddisfatti, smarriti e con un costante desiderio di fuga. Mentre a livello fisico causa problemi agli organi a cui è collegato, ad esempio può portare stitichezza e sovrappeso. Se invece è troppo aperto, l’attaccamento ai beni materiali è ancora più forte, come anche il pensiero rivolto al passato e la paura e l’opposizione al cambiamento.

Il secondo Chakra: Io Sento

Il secondo Chakra, chiamato anche il Chakra dell’acqua o Chakra sacrale, è situato sopra ai genitali, circa un palmo sotto l’ombelico: è il centro della creatività, delle energie sessuali e delle emozioni. Il suo nome in sanscrito è Svadhistana e il suo colore è l’arancione

E’ collegato all’acqua perchè è associato ai liquidi, al lasciar correre, alle capacità di cambiamento. A livello fisico è collegato sia agli organi genitali che a tutto ciò che è liquido all’interno del nostro corpo, come ad esempio al sangue. Infatti, quando non è funzionante, possono esserci problemi all’apparato riproduttivo, al ciclo, alla pressione e alla vescica. E inoltre, a livello psicologico, si hanno molti sbalzi di umore, sensi di colpa e si ricercano relazioni che portino a soddisfare solo lo stimolo fisico. Come anche quando è troppo aperto, si cerca solo il piacere fisico immediato: nel cibo, nel sesso e nel alcool.

Il terzo Chakra: Io Posso

E se sentiamo le nostre emozioni abbiamo anche bisogno di un mezzo che ci aiuti ad esprimerle e qui arriviamo al terzo Chakra, chiamato anche del plesso solare. E’ situato sopra l’ombelico, il suo colore è giallo e il suo nome in sanscrito è Manipura, che significa gemma splendente.

Manipura è colui che affina gli impulsi dei Chakra inferiori e consente alla ricchezza spirituale di quelli superiori di manifestarsi nella nostra vita. Da qui partono le nostre energie emotive ed è il mezzo con cui definiamo la nostra identità sociale e la nostra personalità: è legato al nostro ego, all’autostima e all’affermazione personale. Ma è anche il Chakra del potere, inteso però come padronanza di sé e delle proprie decisioni. E una luce che dona forza al cammino che ognuno di noi desidera percorrere. Ma purtroppo, quando è troppo aperto, si tende ad imporsi sulle altre persone, ad essere egocentrici, a voler a tutti i costi dominare.

Il quarto Chakra: Io Amo

Il Chakra del cuore si trova al centro del petto, il suo colore è verde e si trova nel mezzo del sistema dei Chakra: collega i tre inferiori fisici ai tre superiori spirituali. Collegato all’amore puro è incondizionato, il suo nome in sanscrito è Anahata, che significa suono infinito.

Questo è un Chakra importantissimo, non è solo legato all’amore, ma anche alla compassione, alla pazienza, all’umiltà e all’empatia. Averlo chiuso o indebolito porta problemi a polmoni, arti inferiori e cuore, che sono le parti del corpo a cui è associato. Ma non solo, perché mentalmente, non averlo aperto, porta a insonnia, paranoia e indecisione. E il semaforo rosso che fa capire che il quarto Chakra in quel momento non è in equilibrio è quando si da solamente perché ci si aspetta di ricevere.

Quando funziona invece non solo amiamo incondizionatamente ma aiutiamo anche le persone che ci circondano utilizzando pazienza, compassione e empatia ma soprattutto contagiando le persone care con la propria serenità e positività.

Il quinto Chakra: Io Comunico

Il Chakra della comunicazione si trova all’altezza della gola. Il suo colore è l’azzurro e il suo nome in sanscrito è Vishudda che significa purificare.

Questo è il Chakra della capacità di comunicazione e della creatività. Quando è aperto esprimiamo liberamente ciò che pensiamo e non ci facciamo influenzare dalle opinioni altrui; ci sappiamo raccontare e sappiamo ascoltare. Inoltre, essendo legato alla creatività, ci permette di staccarci dai limiti che ogni giorno ci poniamo per poter mettere in atto le nostre creazioni e le nostre idee. Perché non si comunica solo con gli altri, ma anche, e soprattutto, con se stessi.

Vishudda è quindi legato alla gola, alla trachea, al naso e alle orecchie e quando è bloccato, oltre ad incorrere in infezioni delle vie respiratorie, ci porta anche a chiuderci in noi stessi e a non fidarci di chi ci circonda. Se invece è troppo aperto, si tende ad essere aggressivi, prolissi e autoritari.

Il sesto Chakra: Io Vedo

Il sesto Chakra, di colore blu, viene spesso associato al terzo occhio essendo proprio tra le sopracciglia. Il suo nome in sanscrito è Anja che significa percepire, in quanto è legato alla conoscenza dell’essere, alla percezione di se e di ciò che ci circonda.

Questo è il Chakra dell’intuito, della lucidità, della concentrazione e del sesto senso. Quando è chiuso siamo pieni di ansie e preoccupazioni, perennemente stanchi e apatici. Tendiamo a perdere la memoria e a distrarci molto facilmente. Invece quando è troppo aperto tendiamo a pensare talmente tanto da diventare troppo impazienti.

A livello fisico invece è collegato ad occhi, orecchie e naso e ciò fa comprendere quanto Anja sia collegato ai nostri sensi, ma è anche connesso con il nostro sistema nervoso e con il cervelletto, per via della zona in cui si trova.

Il settimo Chakra: Io So

L’ultimo Chakra, di colore viola, è il Chakra della corona. A differenza degli altri si trova sopra la testa e quindi fuori dal corpo fisico. Il suo nome in sanscrito è Sahasrara e per tenerlo in equilibrio bisogna lavorare dapprima su tutti gli altri, anche se è molto raro averlo completamente aperto in quanto è colui che ci mette in relazione con il divino, con tutto ciò che va oltre il mondo fisico.

Il settimo Chakra inoltre è connesso ai nostri sentimenti più puri, come l’umiltà, l’altruismo, il perdono e la compassione e, anche quando non è del tutto aperto, può funzionare correttamente. E’ collegato alla ghiandola pineale che nel nostro corpo regola la fame, la sete, il sonno, e la temperatura corporea. Ciò vuol dire che quando è abbastanza in equilibrio, oltre ad esser noi stessi in pace con il nostro corpo, riusciamo ad esser saggi, aperti e comprensivi. E ad esser fonte di ispirazione per chi ci circonda: perché quando riusciamo noi stessi in equilibrio possiamo anche far bene a chi ci circonda.

Quando è chiuso invece tendiamo ad essere arroganti, impazienti e troppo ambiziosi. Ci riavviciniamo alle cose materiali allontanandoci dalla spiritualità e dalla pace interiore necessaria per vivere a pieno la nostra vita. Quando è troppo aperto invece si tende ad avere un eccesso di dipendenza spirituale tanto da perdere il contatto con la realtà e, come per il sesto Chakra, la troppa energia e il troppo pensare non ci permette di esser lucidi.

E come si aprono i Chakra? Con lo yoga, con la meditazione, con gli oli essenziali, con la musica, con l’attività fisica.. con tutto ciò che ci permette di star bene e di riconnetterci con noi stessi, con la nostra vita, e con ciò che ci circonda, andando oltre.

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