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La Geisha

La Geisha è una delle figure che subito salta in mente quando si pensa alla cultura giapponese. Purtroppo però, fin dai secoli dei secoli, è stata spesso confusa con quella delle cortigiane e delle prostitute. Ma in cosa consiste davvero il suo mestiere?

La Geisha è un’artista che offre al suo pubblico intrattenimento con musica, danza e conversazione. Questa figura apparve per la prima volta alle feste importanti nel 1700 e piano piano rimpiazzò quella della prostituta e quella della cortigiana grazie alle sue doti femminili e alle sue conoscenze, nonostante l’andare a letto con i propri clienti è una cosa che è sempre capitata molto raramente.

La Geisha possiede una formazione molto completa, che inizia fin da bambina, composta da varie fasi a seconda dell’età e della velocità di apprendimento, il tutto sotto la supervisione di una responsabile, la okaa-san.

Diventare Geisha: le fasi e i vari cambiamenti

Shikomi

Le bambine che volevano e vogliono diventare Geisha, o purtroppo quelle che i genitori vendevano ai vari istituti in cambio di soldi, vengono “adottate” e assegnate ad un Okiya, ovvero una casa di appartenenza in uno dei tanti quartieri del piacere. L’Okiya si occupa della sua crescita e della sua formazione fin da subito. Nella prima fase del loro insegnamento, le bambine vengono chiamate Shikomi: si occupano dei lavori domestici, delle commissioni e delle sorelle maggiori. Ma questo periodo per fortuna è breve, ha una durata di circa sei mesi, e richiede un esame finale per il passaggio alla fase successiva.

Minarai

Appena superata la prova, la Shikomi sceglie un nome d’arte, diventa Minarai e inizia a indossare lo hikizuri, un kimono speciale adatto proprio per questa fase, che dura circa un mese. Da qui la bambina abbandona le faccende domestiche ed inizia ad imparare guardando le ragazze più grandi e iniziando a frequentare sempre più lezioni.

Maiko

Una Maiko, dove Mai sta per “danza” e Ko “bambina”, è una vera apprendista: inizia a frequentare sempre più lezioni al mattino e ad esercitarsi sempre più al pomeriggio. E la sera accompagna le Geisha agli eventi, mettendo in mostra le arti imparate ma senza far alcuna conversazione, perché troppo piccola e non ancora pronta. Questa fase è solitamente tra i 15 e i 20 anni.

Il suo kimono è molto vistoso, le sue scarpe sono zoccoli molto alti e i suoi accessori molto colorati, come a voler bilanciare la mancanza di capacità di conversazione. Il make up è completo, come quello di una Geisha, ad esclusione del rossetto rosso, che una Maiko applica solo sul labbro inferiore, e del blush rosa sulle guance che la “sorella maggiore” invece non applica più.

Geisha

Il culmine di tutto il percorso è la Geisha che significa letteralmente “persona di arti”. Con lei i clienti possono avere conversazioni di alto livello: è una maestra e ha una preparazione perfetta sia a livello culturale che a livello artistico.

Indossa kimono più sobri, zoccoli bassi e pochi ornamenti. E come già accennato prima, il suo make up perde il blush rosa ma acquista il rossetto anche sul labbro superiore. E più va avanti con l’età, più acquista fama e più ha l’opportunità di diventare lei stessa una okaa-san, ovvero la madre delle future Geisha.

Esistono ancora queste artiste?

Si, ma molte meno perché il loro costo è elevato, a causa delle scuole che frequentano, e non tutti possono permetterselo. E se un tempo c’erano i quartieri del piacere in ogni città oggi esistono solo a Tokyo e a Kyoto. E spesso, le Geisha che si incontrano per le strade giapponesi, sono solo donne travestite a scopo turistico. Ma se volete saperne di più e immergervi, almeno con la mente, in quel mondo, vi consiglio la lettura o la visione del film “Memorie di una Geisha”: è davvero splendido!

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