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Il Taj Mahal

3 Giugno 2020

Il Taj Mahal

Il monumento all’amore eterno per eccellenza è una delle sette meraviglie del mondo moderno: il Taj Mahal.

Il Taj Mahal, uno dei simboli dell’India, è situato ad Agra nella regione dell’Uttar Pradesh, a circa due ore da Delhi. E’ una delle tappe fondamentali del paese, sia per la sua estrema bellezza che per la sua storia: ma come mai è definito il “simbolo dell’amore eterno”?

Storia del Taj Mahal

La costruzione del Taj Mahal iniziò nel 1632 sotto il dominio dell’imperatore Shah Jahan Moghul che, a seguito della morte di una delle sue mogli, decise di dedicarle un bellissimo mausoleo sulla sponda del fiume Yamuna. Arjumand Banu, la moglie dell’imperatore, era nota con il nome di Mumtaz Mahal (da cui deriva il nome del mausoleo) e morì dando alla luce il loro quattordicesimo figlio.

Il Taj Mahal è uno dei più famosi esempi dell’architettura Moghul che racchiude in sé influenze indiane, persiane e islamiche. Interamente di marmo bianco, cambia colore a seconda della luce durante la giornata ed è stato costruito, secondo le regole di quel tempo, con una simmetria impeccabile. Ad eccezione però del luogo in cui giacciono le tombe: quella della moglie è perfettamente simmetrica con il resto della costruzione, mentre quella del marito posta al suo fianco, ha purtroppo spezzato la simmetria al suo interno.

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Taj Mahal

Miti e leggende

A proposito di tombe sembrerebbe che anche l’imperatore avrebbe dovuto avere il suo mausoleo sull’altra sponda del fiume Yamuna. Ma, dato l’altissimo costo del progetto principale, pare che uno dei suoi figli decise di metterlo in carcere e di bloccare così la costruzione della sua tomba, motivo per cui le sue spoglie sono state posizionate all’interno del Taj Mahal.

Altra leggenda, un po’ più cruda, è che si narra che l’imperatore abbia tagliato le mani agli architetti in modo che non ripetessero mai più la meraviglia creata. Purtroppo tanto macabro quanto credibile, è un’azione che venne fatta da molti, in quel tempo, in giro per il mondo.

Ma, nonostante quest’ultimo particolare, lo stupendo Taj Majal merita assolutamente una visita, sia per il suo significato che per la sua immensa bellezza nonostante questa costruzione sia decisamente in contrasto con la semplicità del popolo indiano. Ma immaginatevi lì, all’ora del tramonto, magari seduti a gambe incrociate con il volto verso l’entrata principale, ad ammirare le sue varie sfumature che cambiano man mano che la luce del giorno cala verso la sera…

Cosa vedere ad Agra oltre al Taj Mahal

Agra non merita una toccata e fuga, ma bensì un paio di giorni. Soprattutto se come me ci andate d’inverno, con la nebbia e quindi siete costretti ad aspettare e sperare in un pò di sole nel primo pomeriggio per poter visitare le sue meraviglie! Ma cosa c’è da veder ancora oltre al Taj Mahal? 

Partiamo dal dire che Agra è stata la prima capitale dell’impero Moghul, ovvero la dinastia musulmana che conquistò l’India nel 16esimo secolo e che portò dunque il suo stile arabeggiante all’interno del paese. Il primo Moghul che governò l’India fu Akbar, ovvero il nonno di colui che fece costruire il Taj. E fu proprio lui a commissionare la costruzione del forte della città, ovvero l’Agra Fort, patrimonio Unesco. Poi, sempre parlando di Akbar, c’è il suo mausoleo, che è di una bellezza impressionante! Ma ad Agra c’è anche un monumento conosciuto come il piccolo Taj, Itimad-ud-Daulah, che è anche lui una tomba, precisamente del nonno di Mumtaz Mahal, ovvero la protagonista del Taj Mahal.

E quindi, tra nonni, mogli e parenti… Agra alla fine è tutta una questione di famiglia! E guai se in India la famiglia non viene venerata…

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