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Stanotte la libertà

Com’è stato possibile dividere in due un paese così immenso come l’India tracciando una linea su una mappa nel lontano 1947? 

L’India, la sua indipendenza dall’Inghilterra e la nascita del Pakistan. Una vittoria contro la colonizzazione europea ma anche una delle tragedie umane peggiori dello scorso secolo. Un esodo senza precedenti iniziato con una linea, quella di divisione tra il nuovo stato nato e l’India indipendente. Ma come mai accadde questo?

La British India

L’anticolonialismo della Russia e degli Stati Uniti, nel periodo posteriore alla seconda guerra mondiale, scatenò tra molti popoli movimenti di rivolta contro i paesi colonizzatori. E nella British India, all’epoca colonizzata dai britannici, uno dei maggiori simboli di questa lotta fu proprio Gandhi, con le sue battaglie basate sul principio della “non violenza” in cui combatteva gli inglesi boicottando i loro prodotti. E così l’Inghilterra, dopo varie lotte, decise di liberare questo enorme stato inviando sul luogo una delle sue figure di spicco, il vicerè Mountbatten.

Il compito di Mountbatten era quello di metter d’accordo le varie fazioni, di stabilire quando e come sarebbe avvenuta l’indipendenza dell’India e di cercare di metter fine agli scontri religiosi che da tempo occupavano le strade del paese. Gli induisti rappresentati da Nehru, i musulmani rappresentati da Jinnah, i sikh rappresentati da Singh e infine Gandhi, che voleva soltanto la libertà per il paese.

La British India però era un paese immenso a maggioranza induista, nonostante i vari secoli di dominazione musulmana sotto gli imperatori moghul. Ma i musulmani presenti, data l’alta densità abitativa del paese, erano comunque milioni. Non fu semplice arrivare alla conclusione finale di dividere il paese, per placare gli odi religiosi, ma è ciò che fecero. Un paese diviso in cui la parte a maggioranza musulmana sarebbe diventato il nuovo Pakistan, e il resto del paese invece la nuova India indipendente. Ma come dividere un popolo così numeroso su un territorio così vasto? 

La Partizione e l’indipendenza dell’India

Il problema maggiore della Partizione fu per due degli stati dell’India in cui viveva la maggior parte dei musulmani: il Punjab e il Bengala. Se per il Bengala fu più “semplice” lasciando Calcutta agli indù, per il Punjab fu molto più complesso. Gli abitanti di Lahore, attuale città pakistana, erano metà induisti e metà musulmani. Amritsar invece, attuale città dell’India, è da sempre il luogo più sacro per i sikh, che all’epoca volevano continuare a far parte dello stato originario: era però circondata da villaggi musulmani.

E così tracciarono una linea e decisero una data, funesta fin dall’inizio. Il viceré Mountbatten prese l’iniziativa di scegliere il 15 Agosto del 1947 come data della libertà, dichiarandolo al mondo e dimenticandosi però di far prima una cosa importantissima per il popolo indiano: consultarsi con gli astrologi. Ed infatti quel giorno venne subito segnalato come infausto, ma poco ormai si poteva fare, se non decidere che alla mezzanotte tra il 14 e il 15 agosto, mentre il popolo dormiva, l’India e il Pakistan sarebbero diventati indipendenti.

Stanotte la libertà, di Dominique Lapierre e Larry Collins

Il Pakistan occidentale e orientale

La Partizione divideva in due sia il Punjab, tra India e Pakistan occidentale, che il Bengala, la cui parte più ad est divenne Pakistan orientale, che oggi conosciamo come Bangladesh. Uno stato musulmano a due teste, tra cui scorrevano kilometri e kilometri di India. E tutto ciò che si trovava sul territorio doveva esser diviso: crediti, debiti, libri di biblioteca, università, esercito… tutto. E non ebbero neanche così tanto tempo perché Mountbatten diede frettolosamente solo poche settimane di tempo.

Ed è proprio nell’Agosto del 1947 che ebbe inizio il maggior esodo della storia: musulmani che partivano per i territori pakistani e indù verso quelli indiani. E sulle strade dove queste religioni si incrociavano, nacquero ancora più scontri di quelli che erano scoppiati prima della Partizione e fu un bagno di sangue.

Un disastro in pratica, che pochi avevano previsto. Ma io mi domando: se questa divisione non fosse mai avvenuta, cosa sarebbe successo?

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