Il viaggio di laurea
Il raggiungimento della laurea ha un profondo significato, o forse più di uno. La fine del cammino scolastico è un capitolo della propria vita che si chiude, è il punto di partenza di un nuovo percorso, è il momento in cui si inizia a diventare “grandi”: e perché non celebrare il traguardo con un bel viaggio di laurea organizzato da una Travel Designer?
Perchè decidere di partire per il viaggio di laurea invece di iniziar subito a cercare lavoro?
Il viaggio di laurea in Italia non è un tipo di vacanza molto diffuso, spesso succede che, terminati gli studi, ci si fiondi subito alla ricerca di un posto di lavoro o magari lo si ha già trovato ancor prima di metter piede fuori dall’università. Ma invece, alcune volte, capita che il neo laureato giustamente decida di imporselo, proprio come mi ha detto un ragazzo mentre organizzavo il suo viaggio di laurea: “Se non lo faccio adesso quando lo faccio? Se inizio a lavorare venti giorni dopo non cambia nulla”. Già, venti giorni non sono nulla se si pensa a quanto durerà il percorso lavorativo e considerando che non si può sapere se e quando si avrà la possibilità di fare un viaggio così, magari di due o tre settimane dall’altra parte del mondo.

Si decide di partire anche per staccare la spina e rilassarsi subito dopo il periodo di forte stress dovuto alla preparazione della tesi, o per festeggiare il raggiungimento del meritato traguardo tanto atteso. Ma viaggiare permette anche di guardare dentro sé stessi per capire realmente ciò che più si desidera. Viaggiare apre e libera la mente e dà la possibilità di riflettere più a fondo sui propri pensieri e sulle proprie scelte.

La nuova vita del neo laureato
Il cambiamento di vita che avviene appena laureati è molto rilevante: uno studente rende conto principalmente a sé stesso, può decidere di prender “ferie” nei momenti in cui crede possa esser possibile, magari tra una sessione di esami e l’inizio delle lezioni o magari alla fine del semestre come ricarica prima della preparazione. Un lavoratore invece, sopratutto se dipendente, deve render conto al proprio responsabile ed è quindi costretto ad aspettare che le ferie gli vengano concesse nei periodi in cui l’azienda lo ritiene più opportuno.
Spesso non si comprende l’importanza e il valore che può avere il viaggio di laurea: ci si butta a capofitto nel mondo del lavoro e nella propria nuova vita facendosi coinvolgere a pieno ritmo fin da subito. Ma chi di voi, adesso come adesso, se potesse tornare indietro, non lo farebbe? Chi di voi non si concederebbe un periodo di pausa prima di iniziare un percorso che durerà praticamente per sempre? Io purtroppo l’università non l’ho finita per varie ragioni, ma, tornassi indietro, prenderei la laurea solo per poi poter partire! 😉