La malattia del viaggiatore
” Andate in un luogo dove non siete mai stati almeno una volta ogni anno” Dalai Lama
Credo di aver preso fin troppo alla lettera questa frase, quando incontro amici e parenti mi sento subito dire ” Ma sei sempre in giro?! “
Si, è vero. Viaggiare apre la mente, viaggiare è terapeutico, viaggiare cambia il modo di vedere le cose, viaggiare è sinonimo di libertà. E non solo il viaggio in sé, ma anche tutta la sua preparazione e i ricordi che rimangono impressi nella tua mente. Per sempre.
Ogni mio viaggio inizia dal momento in cui acquisto il biglietto aereo, l’adrenalina sale alle stelle e mi si attiva subito la modalità “cane da caccia” : ordino la guida, divento follower degli hashtag su Instagram e inizio a fare mille ricerche online (w i blog ?). E al rientro? Beh a volte mi capita di raccontare il mio viaggio giusto per qualche giorno, a volte per mesi e a volte il mio entusiasmo fa sì che le persone intorno a me decidano di andare nel posto da cui io sono appena tornata… E il mio viaggio, attraverso i loro occhi, continua…
Ebbene si, lo ammetto, sono affetta dalla malattia del viaggiatore, chiamata anche sindrome di Wanderlust. Non riesco a stare ferma, ho un’ossessione maniacale per i prezzi dei voli e non faccio altro che pensare ai miei prossimi viaggi. D’altronde il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina. (Sant’Agostino)
E voi? Siete affetti dalla mia stessa sindrome?